Last post from Salamanca :(

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Lo so, mi sono completamente dimenticata il post della settimana scorsa… ma è stata una settimana piuttosto particolare e triste! Domenica è tornato a casa Meji, un caro amico messicano, e lunedì mattina se ne è andata Chiara, la mia collega di Milano (più che collega la voglio definire un’amica :))… oltre a vari pianti per queste “despedidas”, la cosa che mi rattrista è il fatto che si sta avvicinando anche per me il momento di tornare a casa, e non ne ho proprio voglia :(
E domani è il mio ultimo giorno a Universpain: da un lato sono contenta, perchè questo significa “vacanze”! ma dall’altro significa che dovrò lasciare l’ufficio e i miei colleghi, e (come detto prima) significa anche che si sta avvicinando il momento di tornare in Italia! Fortunatamente (o sfortunatamente, dipende dai punti di vista) devo pagare l’appartamento fino a fine giugno, quindi credo mi fermerò qui a Salamanca quasi tutto il mese, e dal 13 al 18 andrò con la mia amica Valentina a fare un piccolo viaggio in Andalucía (Sevilla, Granada e Málaga), quindi ho ancora un pò di tempo per disfrutar de la movida española! :)

In questo ultimo post voglio ringraziare tutti i miei colleghi: Chiara, la mia carissima amica di Milano; Veronika, la mia super amica slovacca che invidio un sacco dato che tornerà qui l’anno prossimo per il master; Silvia, la collega italiana a cui puoi chiedere tutto e che risolverà qualsiasi problema; Jacob (meglio conosciuto come “webmaster”!), una delle persone più gentili che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita e grazie al quale ho conosciuto la musica indie spagnola (per chi non lo sapesse, sono fissata con la musica, soprattutto indie!); Patricia, il grafico di Universpain, che purtroppo è arrivata solo due settimane fa ma che mi sembra davvero una ragazza simpatica e cool!; Ivano, el jefe del reparto marketing, ma non come gli altri capi di cui si può avere paura! sempre gentile, disponibile e simpatico!; e Juan, el jefe de la scuola, anche lui sempre simpatico e allegro… insomma, se non si fosse capito, è stato davvero un ambiente di lavoro rilassato, dove andavo (quasi) con piacere al lavoro per vedere i miei colleghi! :)
Unica pecca: la musica reggaetton che spesso e volentieri parte in ufficio! non ce la faccio più! :D ormai (ahimè e controvoglia) sono diventata anch’io un’esperta di reggaetton! :D

Grazie di tutto! Sono cresciuta molto in questi quattro mesi! non so se sono cambiata, se sono migliorata come persona… so solo che non mi dimenticherò mai di questi fantastici mesi, forse i migliori di tutti la mia vita!
L’unica cosa di cui voglio dimenticarmi è il reggaetton :D

Goodbye guys! E’ stato un piacere conoscervi! :)

Me gusta Malasaña, me gustas tú!

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Come avevo anticipato nel post precedente, il weekend appena trascorso sono stata a Madrid assieme alla mia collega di lavoro Chiara… weekend incredibile, all’insegna del caldo (forse troppo… sembrava di essere già a luglio!), lo shopping (nullo, per quanto mi riguarda), il relax e il rivedere vecchi amici!

La sorella di una mia amica italiana vive a Madrid da quasi un anno e mezzo e ho colto l’occasione per rivederla dopo tanto tempo (saranno passati 2 anni dall’ultima volta che ci siamo viste… o forse di più!). Ci ha condotto per qualche bar di Malasaña, quartiere famoso per la sua vita notturna, per poi portarci a Chueca, famoso quartiere pieno di locali gay, dove abbiamo conosciuto un suo amico.

Chiara, invece, era proprio voluta andare a Madrid per rivedere una cara amica di Erasmus, Neri, una ragazza belga molto simpatica e intraprendente! Infatti era nella capitale per intervistare alcuni indignados, proprio in occasione di un’enorme manifestazione in ricordo dell’anniversario dei movimenti che l’anno scorso avevano mobilitato la popolazione e che avevano causato una forte rottura nel governo che era stato costretto ad indire le elezioni anticipate (e il passaggio del potere dalle mani di Zapatero a Rajoy è stato più facile di quanto si potesse pensare).

Highlights del weekend: direi la vista di Madrid dall’alto del Palacio de las Comunicaciones (si può salire gratis!) e la passeggiata per il Parque del Buen Retiro.

Da aggiungere la fortuna sfacciata che abbia avuto per quanto riguarda l’alloggio: avevamo prenotato una camera con bagno in comune in un ostello vicinissimo a Plaza Mayor, ma per vari problemi siamo state spostate in un altro ostello a Malasaña in una camera con bagno in camera… e allo stesso prezzo! quando si dice la fortuna! :)

Lost in Béjar and Sequeros

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Non mi sembra vero! Forse (forse!) anche a Salamanca è giunta la primavera/estate: dopo circa un mese di pioggia quasi ininterrotta è arrivato il sole e il caldo! Ma è meglio non cantar vittoria! Il freddo e la pioggia restano sempre in agguato!

Fine settimana piuttosto pieno di sorprese e di emozioni… venerdì scorso mi hanno detto di essere stata scelta come assistente di italiano in Inghilterra in una scuola del Somerset, proprio dove volevo andare! Solo che poi mi sono resa conto che la scuola è situata a Street, paesino completamente sperduto a più di un’ora e mezza di distanza da Bristol e Bath, le due città più vicine! Sono già preoccupata di annoiarmi terribilmente, soprattutto dopo aver passato più di tre mesi nella “caotica” e “chiassosa” (direi anche in senso positivo) Salamanca! E passare dagli orari e dalla calorosità spagnola alla conosciuta freddezza inglese non sarà assolutamente facile!
Ma per ora non pensiamoci! Ho ancora più di un mese da godermi qui a Salamanca!

Fine settimana anche all’insegna dei festeggiamenti! Lunedì era il compleanno di Martina, la ragazza di Alessandro, un amico italiano che è qui in Erasmus… io e Valentina abbiamo organizzato una piccola festa a sorpresa il sabato sera, mentre domenica i due ci hanno invitato ad andare con loro a Béjar, piccola città a circa un’ora di auto da Salamanca, in cui si trova la Plaza de toros più antica di tutta la Spagna, costruita nel XVII secolo.
Città piccola, tranquilla (quasi noiosa), ma la vista dal Mirador è davvero mozzafiato: bellissimi paesaggi collinari costellati da casette e fitti boschi :)

Il pomeriggio ci siamo diretti a Sequeros, a circa 40 minuti da Béjar… un paesino di circa 300 anime (stando a wikipedia), senza nemmeno un negozio di alimentari ma dotato solo di due piccoli bar a conduzione familiare… per il resto, il nulla! Passando per le sue piccole stradine i pochi abitanti presenti ci guardavano tra l’incredulo e il preoccupato (sicuramente sono davvero pochi i turisti che sono passati di qui)!
Mi sentivo sperduta nel nulla! Ma i paesaggi che si vedevano dall’auto nel ritorno a Salamanca erano davvero bellissimi! Mi ricordavano tanto il Somerset dove tornerò a settembre (e i piccoli paesini visitati mi hanno gettato nello sconforto per la mia fortuna/sfortuna di essere finita in una scuola fuori dal mondo!)

Oggi è l’11 maggio… e mi sembra che il tempo passi molto più velocemente ora di quando sono arrivata! e già mi ritrovo a pensare ai pianti e alla nostalgia che proverò quando dovrò dire addio alla Spagna! :(
Ma non è ancora ora di pensare al ritorno a casa!

And this weekend: destinazione Madrid! con la mia amica/collega Chiara! :)
Stay tuned! :)

Singing in the rain (in Burgos)!

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Non è una novità: nonostante il sole di questi ultimi giorni qui continua a far freddo, e dopo che un’altra signora in ascensore mi ha ripetuto il detto “Hasta el 40 de mayo no te quites el sayo” la mia speranza che a maggio arrivi il caldo si sta lentamente (ma inesorabilmente) affievolendo…

Nonostante il tempo che non invita ad uscire nemmeno dalla camera, domenica scorsa io e la mia amica Valentina siamo state a Burgos, città della Castilla y Léon a nord di Salamanca. Dopo un viaggio in bus durato ben tre ore, siamo arrivate alla città portando da Salamanca la pioggia e il freddo! sembrava di essere in inverno!

La prima impressione della città è stata di essere state improvvisamente catapultate in un paese del Nord Europa, come l’Inghilterra o la Germania… non solo per il tempo (cielo plumbeo, pioggia, vento e freddo), ma anche per l’architettura delle case e per le infinite pianure che si estendono attorno a Burgos (che mi hanno fatto ricordare la regione del Somerset in Inghilterra) e che si possono ammirare dal Mirador e dal vicino castello! E parlando proprio di questo, devo dire che la mia iniziale speranza di potermi trovare di fronte ad un vero e proprio castello non si è avverata! Infatti si tratta delle sue rovine, dato che il castello, costruito nel IX secolo, venne raso al suolo nel XVIII secolo. Tuttavia, è possibile vedere una piccola parte dei sotterranei scendendo (con tanto di caschetto blu da speleologi… più o meno) per alcune strette e basse gallerie che conducono ad un pozzo, le stesse gallerie che qualche secolo fa, come ci ha rivelato la guida, venivano percorse dai nemici per avvelenare l’acqua.

La cattedrale di Burgos è probabilmente l’attrazione più famosa della città, un imponente edificio costruito in stile gotico nel XIII secolo caratterizzato da un’infinità di cappelle e dalla presenza della tomba del Cid, illustre eroe medievale simbolo della città ed a cui è stata dedicata una statua equestre non lontano dalla Plaza Mayor.

Nonostante il tempo pessimo e la poca gente in giro che rendeva la città forse un pò anonima e triste, Burgos mi è piaciuta per la sua ricchezza di monumenti ed edifici antichi ma anche per i suoi panorami suggestivi, in particolare quelli che si potevano ammirare dal Mirador e dalle rovine del castello! Una città da visitare… meglio se con il bel tempo!

One more month :)

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Giovedì era il 26 aprile… sono già passati tre mesi dal mio arrivo a Salamanca!
Questa sarebbe dovuta essere la mia ultima settimana qui a Universpain (e di fatto il mio ultimo post)… e invece (fortunatamente) mi ritrovo a rivedere i miei piani e ripensarmi per un altro mese… e quindi avere la necessità di fare la spesa… e di farmi inviare vestiti leggeri dall’Italia! nella speranza che almeno in maggio mi possano servire… qui continua a fare freddo :(

La settimana è iniziata bene! Lunedì era festa e quindi, no trabajo… infatti lunedì qui a Salamanca è stato il giorno della Castilla y León… e dopo una piccola ricerca su wikipedia, scopro che la data non  è stata posta a caso, ma commemora l’anniversario della battaglia di Villalar, battaglia decisiva che pose fine alla Guerra delle Comunità della Castiglia. Nel 1520 i Comuneros (abitanti dei comuni della Castiglia) si ribellarono a Carlo V poiché temevano che l’accentramento statale avrebbe portato alla scomparsa delle tradizionali autonomie cittadine. La rivolta venne però repressa nel 1521 proprio a Villalar, anche se gli insorti resistettero fino all’anno successivo.

Ma passando a cose più facete, volevo solo apportare un’ulteriore dimostrazione (come se ce ne fosse bisogno) della “pazzia” degli spagnoli. L’altro giorno, infatti, era la festa della facoltà di filologia, e non era difficile vedere per la strada (e sotto la pioggia) tanti giovani ragazzi che fanno festa e sono vestiti come fosse Carnevale (c’erano centurioni romani, fatine, puffi, e tanto altro ancora…). E così, tornata a casa dopo il lavoro (alle 6 del pomeriggio) sono stata accolta dalla mia coinquilina e dai suoi amici che stavano dando un botellón nel nostro salotto! Da notare il botellón alle 6… per la serie “tutte le occasioni sono buone per ubriacarsi”!

¡Lunes de aguas, lunes de fiesta!

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¡Lunes de aguas, lunes de fiesta!

Come già anticipato nel precedente post, lunedì pomeriggio non abbiamo lavorato perchè qui a Salamanca è festa: è il lunes de aguas, una festività paragonabile alla nostra Pasquetta!

Tutti i ragazzi (e non) si riversano lungo le sponde e sotto i ponti del río Tormes per fare un picnic mangiando hornazo, piatto tipico di Salamanca, e bevendo (preferimente alcool)!
Questa festa però ha una storia alquanto particolare: la tradizione di celebrarla nacque infatti attorno al XVI secolo quando, per un editto di Felipe II, durante il periodo della Quaresima e della Pasqua, le prostitute di Salamanca venivano costrette ad abbandonare la città; il lunedì seguente al lunedì di Pasqua (ovvero il lunes de aguas) le prostitute venivano ricondotte in città attraverso il fiume, e qui gli studenti le accoglievano facendo festa, bevendo e mangiando hornazo…. diciamo che questo è uno strano e pittoresco modo per dare inizio ad una tradizione secolare!

Lunedì sono arrivata al fiume solo verso le 5, dopo essere andata alla stazione dei treni a prendere la mia amica Valentina appena tornata dall’Italia.
La giornata (nonostante la mattinata decisamente fredda) si è rivelata essere soleggiata e frizzante… le rive del fiume erano piene di ragazzi, radunatisi soprattutto in prossimità del Ponte Romano, il ponte più famoso e importante della città, costruito in epoca romana.
Noi abbiamo preferito accamparci vicino al Ponte Asturias, dove abbiamo raggiunto alcuni amici di Marta, un’altra amica italiana.
E finalmente posso dire di aver assaggiato l’hornazo!! :)

Salamanca torna alla normalità

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Lunes 16 = Lunes de aguas!

Dopo aver passato la Pasqua al freddo e con la pioggia (sembra che sia tornato l’inverno, tanto che sono stata costretta a ritirare fuori dall’armadio il mio cappotto), e dopo aver trascorso la Semana Santa lavorando e sola in casa (vista la chiusura dell’università per le vacanze, tutte le mie coinquiline ne hanno approfittato per festeggiare con le famiglie), oggi tutto sembra tornato alla normalità. Salamanca si sta pian piano ripopolando di studenti, e finalmente è tornato il sole, dopo praticamente 10 giorni di grigiore/pioggia/vento/freddo… anche se in realtà il freddo è rimasto, e le previsioni danno pioggia per quasi tutta questa settimana! Non è possibile! :(

Ma oggi si festeggia! È lunes de aguas, e come tradizione tutti vanno al fiume, il Río Tormes, per fare un picnic e mangiare hornazo, piatto tipico di Salamanca, ovvero una “torta” ripiena di carne, chorizo, prosciutto, uova e a volte pollo.
Noi in ufficio lavoriamo fino alle 2, e poi… SCIAMBOLA! come direbbe la mia collega Chiara :)

P.S. Super news: il mio capo Ivano mi ha proposto di fermarmi a lavorare in ufficio un mese in più ed io, considerando che devo pagare l’appartamento fino a fine giugno e che mi trovo bene qui, ho accettato! Quindi preparatevi a leggere altri post anche a maggio ;) (sperando che almeno il prossimo mese spunti il sole e faccia caldo! anche se il detto “Hasta el 40 de mayo no te quites el sayo” non mi fa molto sperare :S)

La città dalle mura da favola

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Sabato, ore 11: partenza per Ávila… io, Valentina e Alessandro (un compagno di corso della mia amica) partiamo in auto alla volta di questa piccola città a metà strada tra Salamanca e Madrid.

Dopo un’ora di autostrada e di nulla (il tipico paesaggio spagnolo della regione di Castilla y León è caratterizzato da pianure interminabili, a volte verdi, a volte incolte, in cui è possibile scorgere qua e là una mandria di buoi o di tori… anche l’autostrada è praticamente deserta, nonostante sia quella che conduce direttamente a Madrid), in lontananza avvistiamo delle mura che ci fanno quasi ricordare le foto della Grande Muraglia Cinese, e che a me fanno subito pensare ad una fiaba dei fratelli Grimm, a metà tra Cenerentola e Biancaneve, passando per la Bella Addormentata… un luogo fiabesco, uscito da un cartone animato della Disney!

Dopo aver passato quasi venti minuti alla ricerca di un parcheggio, iniziamo la “scalata” per raggiungere il centro di Ávila, completamente cinto da queste mura che sembrano fatte di cartapesta tanto sembrano irreali e fantastiche, quasi fossero state create dalla mente di uno scrittore di favole… e sabato ricorreva proprio il “Día de la Muralla”, ovvero l’anniversario di quando la muraglia è stata dichiarata Monumento Público Nacional, il 24 marzo 1984.

La città è molto piccola, quasi deserta nonostante sia sabato, e dopo una pausa per gustarci alcune tapas decidiamo di percorrere parte delle mura per goderci il paesaggio dall’alto… meraviglioso! Cielo limpidissimo, sole primaverile, pianure che si stendono a vista d’occhio, verdi colline in lontananza, bellissimi paesaggi e viste da sogno!

Alle 8 torniamo a casa, un pò stanchi ma contenti di questa piccola gita in questo posto da favola :)

El botellón, o come riempirsi la casa di (quasi) sconosciuti!

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In questo post colgo l’occasione per parlare brevemente di una vera e propria “costumbre española”: el botellón! Prima di arrivare a Salamanca avevo sentito parlare di questa “usanza” ma pensavo si riferisse solamente a quando, durante la primavera-estate, i ragazzi si ritrovano per bere enormi quantità di alcool all’aperto… invece ho scoperto che questa usanza (soprattutto nel periodo invernale – e tenendo conto delle nuove leggi che proibiscono e sanzionano il consumo di alcool in strada) può essere spostata anche nel salotto di qualcuno…

Una persona invita a casa alcuni amici e questi in cambio portano qualcosa da bere… cerveza, sangría, tinto de verano, ginebra, whisky, vodka, e chi più ne ha più ne metta… e (a volte) possono anche portare “alcuni” amici… e da qui la voce che qualcuno ha organizzato un botellón si espande a vista d’occhio, fino a raggiungere amici, conoscenti o addirittura quasi sconosciuti incontrati per caso “un amico dà un botellón questa sera, vuoi venire anche tu?”

Insomma, come si direbbe in inglese, “The more, the merrier!”… e poi, ovviamente, si esce! perché qui in Spagna ¡siempre se sale de fiesta!

¡A la conquista de Valencia!

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Vuoi venire un giorno a Valencia per la festa de Las Fallas? il bus costa 30 euro, andata e ritorno!

Il tutto è iniziato quando Marta, una mia amica italiana, mi ha fatto questa semplice domanda… e quando, forse incautamente, ma con la voglia di cogliere al balzo questa occasione (chissà quando tornerò a Valencia!) ho detto di sí! Sapevo che il viaggio in bus sarebbe durato ben 7 ore, e che sarei dovuta rimanere sveglia tutta la notte (partenza da Salamanca alle 8 di sabato, ripartenza da Valencia alle 7 del mattino successivo), ma il viaggio si è rivelato più difficoltoso (ma anche più elettrizzante) del previsto :)
Tutta la notte girovagando per le strade della città, tra ragazzi mezzi (o completamente) ubriachi, tiendas de churros ad ogni angolo, Burger King e MacDonald’s aperti fino alla mattina e letture sbagliate della mappa…

Per chi non lo sapesse, Las Fallas è la festa più importante di Valencia e si celebra dal 16 al 19 marzo; las fallas sono gigantesche sculture di legno che vengono esposte in vari luoghi della città. Durante questa festa uomini, donne e bambini sfilano per le strade con costumi d’epoca e ogni sera tutti alzano gli occhi al cielo per gli spettacolari e suggestivi fuochi d’artificio, che stupiscono e fanno tornare bambini anche gli adulti. Il lunedì è il giorno della cosiddetta “Cremà”, durante la quale tutte le sculture (ad eccezione della “falla” vincitrice) vengono bruciate.

Sono stata davvero colpita dalla bellezza di Valencia, e durante il viaggio di ritorno, tra un sonnellino e l’altro, mi ritrovo a pensare che devo assolutamente tornarci per visitarla meglio, con più tempo e con molta meno gente! :)